Le ragioni e le opportunità alla base dei servizi condivisi con gli altri Comuni
A fine luglio, nel corso dell’Assemblea dei Sindaci della ex ASL MI2, il Direttore dell’Azienda Socio Sanitaria Territorio Melegnano e Martesana (ASST) Mario Alparone ha presentato un piano di riorganizzazione dei servizi del distretto, che prevede, tra gli altri interventi, l’accorpamento dei Consultori di San Donato e San Giuliano. Secondo i programmi di ASST, il Consultorio “unificato” avrà sede a San Giuliano in via Cavour, raggiungibile da San Donato anche con i mezzi pubblici (linee 130, 121 e Z420).
Gli utenti sandonatesi, quindi, dovranno spostarsi nel comune limitrofo per usufruire dei servizi dell’ASST. Tuttavia l’adozione di una sede unica (stabilita da Regione Lombardia), comporta diversi vantaggi: disponibilità oraria ampliata (si passa da 199 a 249 ore settimanali di assistenza), maggiore numero di ambulatori e prestazioni – alle 12 specialità già presenti se ne aggiungono altre 5: chirurgia vascolare/angiologia, endocrinologia/diabetologia, medicina fisica e riabilitazione, medicina interna, odontostomatologia (servizio molto richiesto dai cittadini) – e potenziamento del servizio di mediazione culturale per l’assistenza alle minoranze linguistiche.
«Nessuna Amministrazione è contenta quando Enti superiori (in questo caso Regione Lombardia) trasferiscono servizi in altri Comuni, anche se limitrofi e non troppo distanti (via Sergnano dista da via Cavour meno di 4 km)», spiega il Sindaco Andrea Checchi, «in questi tempi di spending review, gli Enti cercano di ottimizzare risorse e disponibilità accorpando dove possibile. Per non “subire” queste decisioni, è necessario adottare uno sguardo più ampio, che tenga conto dei servizi offerti nell’ambito di un territorio che supera i confini amministrativi. Solo in questo modo possiamo rimanere attori del processo di riorganizzazione e lavorare per ottenere interventi che, nel complesso, portino a un miglioramento della qualità e della quantità dei servizi. In questa occasione, ho chiesto e ottenuto che il progetto "A" (rivolto agli adolescenti e ai giovani) rimanesse a San Donato e che il nostro fosse il primo Comune in cui sperimentare la nuova organizzazione dei medici di base che (grazie alla collaborazione di Amministrazione, ASST e personale medico) porterà ad avere servizi più efficienti, completi e rispondenti alle esigenze dei cittadini».