Legalità, tutti la vogliono, tutti ne parlano, basta che riguardi qualcun altro…
Sono passati solo quattro mesi da quando noi di Recsando abbiamo assistito a un incontro sulle mafie e sulla legalità. (Senza mafie si può, anzi si deve vivere). Era il 7 febbraio. A Opera ne parlarono oltre a David Gentili, Presidente commissione Comunale Antimafia del Comune di Milano, i sindaci di Lamezia Terme e di Palermo e l’Assessore alle politiche giovanili del comune di Napoli, orfana di camorra…In quell’incontro si sfiorò l’argomento Expò, 2015 con l’informazione che le ditte appaltatrici delle opere per il grande evento mondiale che sarà ospitato in Lombardia tra meno di un anno, per poter concorrere ai bandi di concorso, dovevano presentare certificazioni su certificazioni attestanti l’estraneità alla criminalità, la DIA. Fino allora, si aveva notizia di esclusione di quindici aziende in quanto non in possesso delle idonee attestazioni. E’ notizia di solo qualche giorno fa però il terremoto all’interno dei vertici organizzatori. Con cambi nei quadri dirigenziali, perché collusi o corrotti.
E’ anche di pochi giorni fa l’increscioso episodio che ha avuto come protagonista Nando Dalla Chiesa a San Donato Milanese: invitato a parlare di mafia e di legalità a ragazzi delle scuole medie, ha pensato che era meglio andarsene, visto che a qualcuno di loro, pochi elementi per la verità, i suoi argomenti non interessavano.
Sui vari forum di giornali e social network, si è data la colpa agli insegnanti presenti che non hanno saputo gestire la situazione. Pochi hanno riconosciuto che l’argomento normalmente non viene sfiorato in famiglia, in comunità, al lavoro. Restano sempre le notizie nei telegiornali. Ma si sa, se non ci toccano, ci scivolano…
Sarà anche per questo che il corso “Prevenire e contrastare le mafie. Il ruolo degli enti locali”, rivolto ad amministratori locali e cittadini di tutto il Sud Milano, organizzato dall’assessorato all’Educazione e Cultura guidato da Maria Morena Lucà. in collaborazione con l’associazione “Avviso Pubblico – Enti Locali e Regioni per la Formazione Civile contro le mafie ”, e realizzato a San Giuliano Milanese per la prima volta, è andato semi-deserto anche al terzo incontro, sabato 14 giugno?. Avevo espresso la perplessità sull’orario, le 9.30 del sabato mattina, fin dal primo incontro. Ma penso ormai non si potesse più cambiare… Così siamo arrivati al terzo incontro, con il relatore più conosciuto.
Si parlava di Mappatura e geografia della presenza delle mafie in Lombardia con la relazione di David Gentili. Partendo a ritroso, negli anni 80, quando a far da padrone c’erano famiglie siciliane e calabresi che si spartivano il territorio milanese e l’hinterland per quanto riguardava i primi traffici di droga. E l’insorgenza delle Faide tra famiglie con conta dei morti….fino ad arrivare agli anni 90 e scoprire che la criminalità mafiosa aveva attecchito anche al Nord, a Milano. E via via un crescendo che non si voleva vedere, si asseriva che in Lombardia non c’era mafia, finché invece emersero i contatti con la politica. Si trovarono gli accordi per l’acquisto delle preferenze.. che si ricambiano con favori di vario genere, come assunzioni in società pubbliche, o commesse per appalti. La Lombardia è sotto assedio : si contano 304 arresti in 4 anni! Così si arriva a parlare della corruzione e della collusione degli imprenditori, si arriva a parlare di ciò che ci circonda oggi nel territorio. Di quanti miliardi si muovono.
“E la situazione non è delle più rosee. Ti svegli una mattina e senti che hanno arrestato un tizio il cui nome è scritto sul camion che raccoglie i rifiuti in città. Panico. Che succederà?? Ci troveremo con i cumuli di rifiuti per le strade come si vede in TV? Ma si sa, la giustizia è lunga…fino alla fine delle indagini continuerà a lavorare, e potrà anche partecipare ad altre gare di appalto. E poi…non vuoi pensare a tutti i dipendenti che ha? Loro non c’entrano. Sarebbero disoccupati, e hanno famiglia!”
Arriva anche la testimonianza del sindaco Lorenzano. A San Giuliano stiamo pagando, e chissà per quanto tempo ancora dovremo pagare, le conseguenze di un gioco di “scatole cinesi” con l’affare Genia, ancora in attesa di soluzione. Con scontri politici e chiusure a “prescindere” di possibilità di dialogo che consentirebbe di portare avanti i progetti per il bene e la rinascita della Città.
Sarebbe stato utile se questi incontri fossero stati presenti, in prima linea, assessori e consiglieri comunali fino all’ultimo dipendente del comune, diceva una persona in sala, lei stessa operatrice all’interno dell’ente. In fondo sono i primi che possono venire a contatto con questi soggetti da isolare e denunciare. Bisogna però saperli riconoscere per respingerli. Ma se non ci si interessa a come si fa, non si può nemmeno dare l’esempio ai cittadini, che a loro volta, non sanno dare istruzioni ai figli, su come ci si comporta davanti a un criminale, ma anche davanti a chi il criminale lo combatte.
In sala a quest’ultimo incontro, si contavano: un consigliere di maggioranza, uno di opposizione e due assessori più il sindaco. Ovvero quanto si presenta lungo il cammino.
Al prossimo incontro il 21 giugno, il sindaco di Corsico, Maria Ferrucci, vice presidente di Avviso Pubblico, racconterà la propria esperienza. E parlerà de “Il ruolo degli enti locali nel contrasto all’evasione e all’elusione fiscale”
Si accettano scommesse…su un risveglio di coscienze, e una fame di imparare.
Redazione Recsando. Angela Vitanza – Foto Luigi Sarzi Amadè
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