L’Elefantina Sinfonia
C'era una volta ... Sì sì è una Fiaba
C’era una volta l’elefantina Sinfonia che era a dir poco speciale. Elegante nel suo portamento, con gli occhioni dolci…amava le caramelle e aveva una particolarità, anzi due: le sue orecchie erano piccoline e colorate una diversa dall’altra. Ai piedi aveva le ali…
Sinfonia, questo il suo nome, poteva volare!
Quando era particolarmente felice iniziava a fluttuare nell’aria seguendo i suoi pensieri così numerosi nella tua testa. Visto che non poteva volare attraverso le piccole orecchie poteva farlo grazie alle sue ali.
Nessuno notava a dire il vero che era diversa, per tutti era normale che Sinfonia potesse fluttuare sopra le nuvole. A condurre i suoi voli su nel cielo era la musica che era dentro di lei. Appena si sintonizzava con le corde più intime accadeva questo piccolo miracolo… inizialmente Sinfonia non si accorgeva neanche che i suoi piedi non poggiavano più sulla terra ferma, era quasi una sorpresa anche per lei. Seguiva le nuvole, gli uccellini, le farfalle, il sole, la luna, le stelle.
Talvolta delle farfalle coloratissime attratte dal suo passaggio seguivano il suo volo ponendosi al di sotto delle sue ali, come se fossero una bellissima coroncina ovattata. Il fruscio delle loro ali metteva tanta allegria al punto che Sinfonia rideva gioiosa.
Una volta fece un brutto incontro… sulla sua strada trovò una cornacchia così nera che faceva paura…era davvero brutta, brutta… le si piantò davanti e la fece spaventare. Sinfonia rallentò il suo volo, dapprima spaventata, poi incuriosita… attratta dal nero lucente del suo piumaggio e dallo sguardo così scuro e concentrato sulle sue piccole orecchie…
Con voce gracchiante la cornacchia disse:
“Senti ma che orecchie buffe che hai, non ti vergogni?”
Sinfonia rispose: “Perché mi dici così, sei la prima che mi fai notare questo, le mie orecchie, non vedi sono bellissime, lucenti proprio come le tue piume…”
La cornacchia continuò: “Sarà, ma non ti accorgi che sei buffa…”
Sinfonia replicò: “A dir il vero le mie orecchie, se pur piccole, sono graziose non trovi? Hanno i colori dell’arcobaleno… invece dimmi di te…ma le tue piume sono bellissime, così lucide che mi fanno venire la voglia di toccarle…”
La cornacchia si irrigidì e urlò: “Non ci provare! Non amo essere toccata…”
Stupita Sinfonia osò chiedere: “Ma perché? È così bello farsi coccolare dagli altri…perché sei così restia a farti avvicinare?”
Infastidita la cornacchia esclamò: “Perché, perché come sei curiosa!!!”
Sinfonia non contenta disse: “Non penso che sia normale…”
La cornacchia era esausta di tanta insistenza e cercò di spiegare le sue ragioni…”Allora ti dirò il perché vista la tua insistenza
… beh lo sai che se ti toccano o ti stanno troppo vicino ti possono attaccare tante, ma tante malattie…
come quel virus di cui parlano tanto in questo periodo…”
Sinfonia proprio non capiva e chiese:
“Ma che male può mai farti una carezza?”
Ormai al colmo della pazienza la cornacchia gracchiò: “Te dammi a retta, ti conviene volare alto e stare alla larga da tutto e da tutti… alla fine tu sì che sei fortunata! Puoi volare lontano, anche dal virus…
Sinfonia era quasi divertita dalla rabbia della cornacchia e con innocenza disse: “Ma io non ho paura come te, a me piace stare in mezzo alle persone…”
La cornacchia con voce preoccupata le raccomandò…”Devi invece essere prudente perché sai non te ne accorgi ma è subdolo, basta uno starnuto, basta una parola a distanza ravvicinata, basta sfiorarsi… stai attenta!”
Sinfonia stava perdendo la pazienza ed esclamò: “Ma tu me la stai mandando… “
Ormai rassegnata la cornacchia disse: “Fai come ti pare, tanto io ti ho avvisata…”
Cambiando discorso, Sinfonia le fece una proposta:
“Senti volevo chiederti se hai voglia di stare un po’ con me… oggi è il mio compleanno e mi sento un po’ sola e triste… ho paura a diventare grande…”
Meravigliata la cornacchia chiese: “E perché scusa?”
Sinfonia rispose: “Perché.. perché mi accorgo che sto cambiando, le mie fattezze, mi sento diversa… strana…”
Con sarcasmo la cornacchia osservò: “Beh in effetti che sei strana io te l’ho detto subito!”
Ormai stanca Sinfonia ribadì: “Ma come faccio a farti capire se mi interrompi in continuazione.”
Allora la cornacchia rassegnata disse: “Va bene ti ascolto…”
Sinfonia abbassando la voce ammise: “Ho paura che qualcosa cambi fuori e dentro, ho paura dello sguardo degli altri su di me, ho paura di non essere più la solita elefantina ingenua e sognatrice…”
La cornacchia prontamente le disse: “Ma cosa stai dicendo? Devi pensare che sarai un anno più grande e che potrai fare nuovi voli, magari in posti lontani…Potrai conoscere nuove specie, potrai fare altre conoscenze e poi essere più giudiziosa…”
Incuriosita e sempre più interessata Sinfonia le domandò: “Perché dici che se cresco divento tutto questo?”
La cornacchia asserì: “Certo questo e molto di più…vedrai”
Ancora incredula, Sinfonia aggiunse: “Sarà ma io ho sempre tanta, tanta paura… di cambiare, di diventare grande e non essere più un’elefantina piccola…”
La cornacchia annunciò: “Vedrai che poi ci prendi gusto, dammi a retta… intanto ti faccio i miei auguri di Buon Compleanno…”
Sinfonia contenta nel cuore disse alla cornacchia:
“Sai sono proprio contenta di averti conosciuta, all’inizio mi facevi così tanta paura, ma poi devo ammettere che mi sei anche simpatica…”
La cornacchia si gonfiò di orgoglio e disse:
“Che onore! Sai saresti la mia prima amica… tutti mi evitano, proprio perché faccio paura… ma che colpa ne ho io se sono nera come la pece?”
A quel punto Sinfonia propose: “Guarda facciamo così, se vuoi, ogni tanto ci possiamo incontrare, ci diamo appuntamento qui al tramonto quando puoi… sai che adoro stare a guardare quella palla di fuoco che lentamente scompare dal mondo, ogni giorno, lo stesso scenario…ogni giorno…non si stanca mai di noi…”
La cornacchia esclamò: “Va bene affare fatto, ti aspetto qui tra una settimana così mi racconterai come ti senti ad essere diventata di un anno più grande…”
Tutta felice Sinfonia urlò: “Va bene, sììììì, ci troviamo tra una settimana e cerca di stare serena perché non sei poi così brutta…se qualcuno va oltre le apparenze ti può trovare bellissima…”
La cornacchia rimase quasi senza parole e in un sussurro disse:
“Ma così mi commuovi…”
Sinfonia le rispose: “Dico sul serio, lo penso davvero…ora vado, torno a casa, i miei saranno preoccupati è da un po’ che sono via…”
Con fare attento la cornacchia gracchiò: “Mi raccomando cerca di mantenere le distanze, per il tuo e il loro bene…bada bene alle carezze, non è il caso ora di farle…”
Sinfonia con voce solenne disse: “Va bene, cercherò, cercherò di fare come mi dici tu…Ti aspetto qui tra una settimana…”
Poi prima di andare via si ricordò di chiedere: Aspetta, aspetta ma te come ti chiami? Io sono Sinfonia e tu?”
La cornacchia rispose: “Io mi chiamo Diamante…”
Sinfonia osservò: “Buffo il tuo nome sei così scura eppure hai un nome lucente…”
La cornacchia quasi rassegnata disse: “Non dirlo a me… almeno un po’ di luce in me c’è…”
Sinfonia contrariata affermò: “Secondo me invece è proprio azzeccato, a guardarti bene la luce la puoi notare…”
Con un tono orgoglioso la cornacchia gracchiò: “Basta con i complimenti, fai buon viaggio Sinfonia.”
Con voce fiduciosa Sinfonia salutò: “A presto Diamante!”
E così le due amiche presero commiato ripensando al loro bellissimo e fortuito incontro, in attesa di ritrovarsi, per stare un po’ insieme davanti al tramonto.
Fiaba di Carla Paola Arcaini