Skip to content
Home » Blog » Rassegna Stampa » San Donato Milanese » Luogo di culto in via Marignano, San Donato chiede a Milano di ripensarci

Luogo di culto in via Marignano, San Donato chiede a Milano di ripensarci

Il Sindaco Andrea Checchi scrive a Giuliano Pisapia per invocare un ripensamento: «L’area individuata è inadatta allo scopo per ragioni di carattere urbanistico e viabilistico»
 
«L’area di via Marignano non è adatta a ospitare un luogo di culto e chiediamo che venga esclusa dal bando che il Comune di Milano si accinge a pubblicare». Prende carta e penna il Sindaco di San Donato Milanese, Andrea Checchi, per chiedere al “collega” Giuliano Pisapia un ripensamento sull’individuazione dell’area di confine con Milano (a  pochi passi dal terminal della MM3) fra le tre selezionate dalla Giunta del capoluogo per ospitare altrettanti luoghi di culto destinati a fedi non cattoliche registrate nell’Albo comunale.  
Con una lettera vergata l’8 dicembre, il primo cittadino sandonatese esprime a Pisapia il disagio dell’Ente per l’iter amministrativo avviato dal Comune di Milano, in particolare, riguardo la scelta di via Marignano quale sede per un luogo di preghiera. Tutto questo, non certo per le ragioni di ordine generale che hanno spinto Milano (l’attenzione, condivisa dall’Amministrazione di San Donato, al tema dell’integrazione religiosa), ma per «motivazioni di carattere logistico e urbanistico» ad essa connesse.
 
L’area in questione, su cui già in passato le due Amministrazioni si sono trovate a lavorare insieme per gestire alcune problematiche comuni (ad esempio, il “mercato delle pulci”), viene ritenuta inadatta dal Comune di San Donato per tre ragioni di fondo: è unicamente accessibile dal territorio sandonatese, attraverso vie residenziali in un quartiere densamente abitato e in via di ulteriore sviluppo; non presenta spazi sufficienti (né ampliabili) per il parcheggio; è in una posizione strategica per quanto concerne la prossima realizzazione di un asse di congiunzione fra via Emilia e Paullese che sgravi il traffico di attraversamento. Alla luce di tutto ciò il Sindaco Checchi auspica che il Comune di Milano avvii «un ulteriore supplemento d’indagine per individuare una collocazione più idonea».

Loading

Skip to content