SANDONATESI EUROPEI: Binomio Reale ?
Ti chiedo di presentare te stesso/a e il proprio gruppo partendo da quello che siete, ovvero una entità sandonatese e quale è la vostra visione dell’Europa.
Sono Matteo Gazzola, ho 21 anni, sono uno studente di giurisprudenza e capogruppo della Lega in Consiglio Comunale. Sono entrato in Lega, nel movimento giovanile, a 17 anni e due anni dopo ho avuto l’onore di essere eletto in Consiglio Comunale e servire la città nella quale sono cresciuto e vivo.
La visione della Lega in Europa è chiara: un’Europa dei popoli. Ciò significa un’Unione Europea che non decide tutto al posto degli Stati membri, ma che lascia certe decisioni, come la difesa dei confini, come temi che riguardano certe direttive, agli Stati membri secondo un principio di sussidiarietà. Un’Europa che tuteli il lavoro, che tolga le sanzioni alla Russia e che difenda i propri confini, un’Europa completamente diversa da come l’abbiamo vista finora.
1. Sei mai stato/a guidato/a nelle scelte fatte per san donato da una visione più ampia non solo sandonatese ma prendendo spunto dal fatto che oltre ad essere sandonatesi e ad essere italiani, siamo anche europei
Sinceramente no. Le scelte che ho fatto finora per San Donato, le ho fatte perché sono legato al mio territorio ma senza pensare di essere europeo. Sono orgoglioso di essere sandonatese, lombardo e poi certo sono anche cittadino europeo.
2. Europa si chiama il vecchio mondo, ma volenti o nolenti tutto è nato qui, tutto quello che conosciamo è nato qui, come lingua, come cultura come modo anche sbagliato di imporsi sugli altri è nato qui. Il colonialismo non è nato dalle americhe o dall’africa ma siamo noi che credendoci, ma anche fattivamente essendo ill centro del mondo conosciuto abbiamo trasportato i valori brutti o buoni che siano dell’Europa fuori dal nostro continente. Secondo te queste elezioni europee serviranno per far capire che serve ancora più Europa, oppure che l’Europa è solo parte del mondo e che deve quindi dialogare con il resto del mondo, perché sia dal punto di vista numerico, sia dal punto di vista geografico non siamo i padroni del mondo, ma siamo parte del mondo
Sono d’accordo sul fatto che l’Europa sia solo parte del mondo e che quindi debba dialogare con il resto del mondo. Purtroppo, negli ultimi anni abbiamo visto a un’Europa, o meglio alcuni paesi che governano l’Europa, che anziché dialogare col resto del mondo, ha preferito bombardare territori come la Libia provocando determinate conseguenze che sappiamo, ha preferito vedere la Russia come nemico e la Turchia come un paese amico. Un’Europa che governata da gente che insulta l’Italia, che parla di democrazia, ma che quando succede quello che è successo in Catalogna, tace. Credo che questa che abbiamo visto finora sia un’Europa di cui non abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno invece di un’Europa che tolga le sanzioni alla Russia che danneggia solo noi, mentre paesi come la Germania dalle sanzioni ci hanno solo guadagnato. Abbiamo bisogno di un’Europa che investa nei paesi dell’Africa aiutandoli a svilupparsi, che tuteli i nostri agricoltori, allevatori da trattati folli come il CETA, che condanni il terrorismo islamico e che smetta di dialogare e finanziare paesi come la Turchia che non sarà mai Europa.
3. Cosa ti senti di dire ad un cittadino scettico, che non crede più nella politica, ad un cittadino che anche dopo queste tue prime risposte alle mie domande non vuole “schiodarsi” da casa e non andrebbe a votare; tu come politico sandonatese e come responsabile della formazione politica che rappresenti, hai paura, come del resto abbiamo paura noi cittadini e anche appartenenti a RecSando che queste saranno le elezioni europee più importanti che potrebbero dare una nuova svolta all’Europa, un cambio di passo, ma che per le ragioni dette prima potrebbero essere le meno votate ? Ti senti di dire qualcosa a chi vede in te un punto di riferimento, per far si che decidano di andare a votare e che non se ne stiano a casa e che non voti il 30% ?
Dico semplicemente di andare a votare. Queste elezioni sono fondamentali per tutti noi, perché quasi tutte le leggi che sono in vigore in Italia, quasi tutte le decisioni che ci riguardano, vengono prese a Bruxelles. Il Parlamento italiano molte volte ha solo il compito di ratificarle o al massimo chiudere qualche toppa, ma non può fare più di tanto. Quindi le leggi sul lavoro, le varie direttive come la Bolkestein, le leggi sulla pesca, sull’agricoltura e tante altre vengono prese da chi, molto spesso, non sa di cosa parla o non conosce le caratteristiche e le esigenze del nostro territorio o, ancora peggio, prende queste decisioni in mala fede.
Come dicevo prima, queste elezioni sono fondamentali perché vedono contrapporsi due visioni differenti di Europa: da una parte chi dice che ci vuole più Europa, chi sogna gli Stati Uniti d’Europa, chi ha governato finora non pensando a tutelare i più deboli dagli effetti della globalizzazione, chi ci vede come numeri, consumatori anziché come persone. Dall’altra i cosiddetti “populisti” o “sovranisti” che semplicemente vogliono un’Europa che faccia meno ma faccia bene, che certe decisioni (come la difesa dei confini) siano gli Stati a prenderle, e che non sia governata dall’asse franco-tedesco, ma sia un’Europa governata da tutti i popoli europei.
4. Torniamo al livello sandonatese. Se noi abbiamo paura che a livello europee non voteranno tante persone, abbiamo invece un dato reale e di fatto. Alle ultime elezioni amministrative a San Donato Milanese l’affluenza alle urne è stata intorno al 50%, quindi come Presidente di queste rete civica RecSando e testata giornalistica on line che agisce principalmente a livello locale ti chiedo se secondo te oggi nella situazione reale di questa città, che vediamo tutti un po’ bloccata, una città che se tenta di fare qualcosa, spesso e volentieri spacca in due la cittadinanza su quello che è giusto fare, tu cosa ritieni, che le ultime vicissitudini sandonatesi che hanno visto contrapporsi maggioranza e opposizione, sono totalmente insanabili, oppure c’è un modo per uscire da questa impasse proprio perché le sfide del futuro, sfide nella quale San Donato è un puntino nel cosmo e servirà quindi tanta coesione, ovvero una visione molto chiara di quello che deve essere il futuro; cosa reputi che San Donato debba cambiare passo, oppure no e soprattutto come dovrebbe cambiarlo ?
Io personalmente cerco sempre il dialogo con chiunque, indipendentemente dal colore politico, senza pregiudizi. Questo è un nostro dovere perché chi ha la fortuna di sedere in consiglio comunale, ha anche l’obbligo di pensare in primis al bene della città.
Certo è che molte volte la maggioranza non ha ascoltato le opinioni dell’opposizione, anzi qualche volta ci hanno pure insultati, ma non ha ascoltato soprattutto le opinioni dei cittadini. Il caso delle strisce blu è emblematico: ci dicono che un eventuale piano sosta verrà discusso in consiglio comunale e poi lo approvano da un giorno all’altro con la delibera di giunta senza nemmeno discuterlo con noi e i cittadini. Ci sono dei cittadini che hanno chiesto di esprimersi con un Referendum e la maggioranza per interessi di partito, nega l’uso del massimo strumento di democrazia che la Costituzione ci concede, e quindi nega la parola ai sandonatesi. Chiaro che queste vicende allontanano i cittadini, magari già scontenti, dalla politica e questo è un fatto grave. La politica sandonatese deve essere capace di attirare la gente, perché la nostra città va tutelata, va migliorata ma lo si deve fare tutti insieme. Per questo come Lega, continueremo più di prima a farci vedere presenti sul territorio con varie iniziative, anche per ascoltare le esigenze, le critiche di tutti, soprattutto di chi magari quando vede il nostro simbolo storce il naso. Ci sono sfide importanti che la nostra città deve affrontare e, proprio per questo, San Donato deve dimostrare di essere una vera e propria comunità.
5. Tu che sei un esponente di spicco della comunità politica San Donatese, se fossi stato tu a governare la città oggi, come avresti affrontato questo problema che oggi sta spaccando in due la città? (strisce blu) Come avresti agito; avresti prima realizzato una cosa piuttosto che un’altra, oppure quello che è stato fatto fino ad ora non è il disegno finale e si doveva arrivare a questo in altri modi o non si doveva arrivare a questo? Quali alternative avresti adottato?
Sicuramente il problema numero uno di San Donato è il traffico di attraversamento. Quindi in primis avrei affrontato questo tema, ascoltando. Quello che manca alla maggioranza è anche la capacità di ascolto e ha la presunzione di essere migliore degli altri.
Come affrontare il traffico di attraversamento? C’è che dice ZTL, c’è chi ha altre soluzioni. Noi crediamo che si debba trovare una decisione il più comune possibile che non divida la città in due. Una decisione che la politica deve prendere insieme ai cittadini. L’ultima cosa che non doveva fare questa giunta, era quella di mettere le strisce blu per metà città, ammazzando il commercio locale e togliendo il pass gratuito ai residenti sandonatesi, nel nome della qualità dell’aria. Questa è una follia.
La qualità dell’aria si migliora facendo delle piste ciclabili decenti, non come quelle che ci sono ora che si interrompono ogni due metri, contrastando i continui furti alle biciclette e, come ho detto prima, risolvendo il problema del traffico di attraversamento.
6. Supponiamo ora che ci trovassimo improvvisamente al 2022 e la tua formazione politica vincesse le elezioni. Quali sarebbe le priorità per la San Donato 2022, una cosa che secondo te bisognerebbe fare subito, in assoluto, Ovvero mi spiego meglio. Quale cosa realizzeresti tu che oggi sei all’opposizione, ma che potresti realizzare e fare solo se vincessi le elezioni del 2022. Ma per un attimo, immagina di averle già vinte adesso nel 2019, cosa faresti domani per mettere in pratica quella idea che potresti rendere viva soltanto nel 2022, vincendo.
Le priorità per San Donato sono: far tornare il Parco Mattei un gioiello della città, riqualificare il Pratone, eliminare il sottopasso di Poasco e rendere la frazione di Poasco più vicina a San Donato, togliere le strisce blu e risolvere il problema del traffico di attraversamento, tornare a parlare di sicurezza. Sono punti non facili, che richiedono attenzione, ma non impossibili. Credo che con la buona volontà e soprattutto con la volontà politica, si possano raggiungere tutti i traguardi che uno vuole. Basta volerlo e soprattutto fare dei bandi decenti. Non è possibile che molto spesso i bandi presentino delle irregolarità, non è possibile che questi bandi spesso vengano assegnati agli amici degli amici. Bisogna amministrare la città nell’interesse dei sandonatesi e non nell’interesse di pochi.
Sul discorso della sicurezza, alcune nostre proposte le abbiamo portate in consiglio comunale. Abbiamo chiesto all’amministrazione di aprire un tavolo con Milano e ATM per il presidio fisso delle forze dell’ordine, o dell’ATM Security, al terminal Metro. L’abbiamo chiesto perché al terminal metro vi è la presenza dei tossicodipendenti che si bucano in pieno giorno, o che addirittura ci dormono. Vi è la presenza dei Rom che stazionano davanti alle macchinette e ti chiedono il pizzo, e se non lasci le monetine ti aggrediscono. Vi è la presenza di persone che vendono merce contraffatta. Ai pendolari che immagine diamo di San Donato? Quanto ancora dobbiamo tollerare l’abusivismo sul nostro territorio che magari danneggia i nostri commercianti che vendono la stessa merce pagando le tasse? Inoltre, c’è il problema della polizia locale che è sottorganico, non ha ancora un vicecomandante e che a fine anno se ne vanno in pensione altri quattro agenti. Come si può chiedere il terzo turno della polizia locale in queste condizioni?
Per Poasco, da quando siamo entrati in consiglio comunale abbiamo chiesto maggiore attenzione. È una frazione poco valorizzata che addirittura non ha ancora un bancomat, né tantomeno un’area giochi idonea. Dell’eliminazione del sottopasso se ne parla da tempo, forse entro fine anno si muoverà qualcosa, però questa amministrazione è già al secondo mandato e doveva svegliarsi prima.
7. Ti chiedo infine se secondo te San Donato, città importante alle porte di Milano, non dovrebbe accrescere il proprio ruolo a livello di città metropolitana, ma non solo guardando alla grande mamma, Milano, ma a tutte quelle realtà che sono più vicine a noi, ovvero i comuni del Sud Est Milano, e come faresti per fare in modo che una politica cittadina non sia solo per le quattro mura del Comune, ma che sia una politica espansiva che vada a capire anche che certe istanze che ci sono in un Comune, e le strisce blu lo hanno dimostrato, nascono per un problema di attraversamento, di affluenza verso San Donato ma San donato ha voluto risolverle solo con un provvedimento locale. Secondo te esiste la possibilità di avere un dialogo più ampio fuori da san Donato per far si che problemi come quello del traffico e dalla mobilità siano affrontati in maniera più ampia affinché non si arrivi a queste contrapposizioni?
San Donato è un punto di riferimento per il territorio del Sud Est Milano. Soprattutto ultimamente, invidio chi abita a Nord Milano, perché hanno ottenuto il prolungamento della Metro. Questo grazie a un lavoro sul territorio che è stato fatto negli anni e grazie alla Regione e al Governo che hanno supportato questo intervento. Mi auguro che lo stesso accada anche qua nel Sud Est Milano, anche se c’è chi continua a sostenere che il prolungamento della metro sia infattibile, che è meglio il Bus Rapid Transit perché è più veloce e inquina meno della Metro. Questa posizione contro il prolungamento della Metro è assurda, ma sono convinto che se al prossimo giro cambierà l’amministrazione a San Donato, si tornerà a parlare meglio di questo tema, coinvolgendo gli altri comuni dell’asse della Paullese e sicuramente con il supporto di Regione Lombardia.
Avere un dialogo più ampio fuori da San Donato è più che possibile, anche perché il prolungamento della metro fino a Paullo è sostenuto da molti altri amministratori locali dell’asse della paullese, di ogni colore politico. Questo risolverebbe in gran parte il traffico di attraversamento a San Donato. Non si capisce come mai chi ci governa è invece contrario o dice che è impossibile.
Matteo Gazzola
P.S. Abbiamo indirizzato una email a tutti i capigruppo dei partiti politici di San Donato Milanese. Pubblichiamo le risposte nell’ordine in cui ci sono pervenute.
Ci dispiace che solo alcuni capigruppo hanno aderito a questa inziativa, e alcuni non si sono nemmeno degnati di rispondere.
A voi giudicare le loro scelte. Noi di RecSando, abbiamo offerto indistintamente a tutti questa opportunità.
Siamo sempre più convinti che il motto di RecSando, “SIAMO CIÒ CHE SCEGLIAMO”, rispecchi a pieno il comportamento di ognuno di noi, nei confronti degli altri.
Il testo della email inviata ai capigruppo dei partiti politici di San Donato Milanese
Sono Fabrizio Cremonesi, Presidente dell’Associazione RecSando.
Come sapete RecSando opera sul territorio sandonatese da oltre 23 anni e per il suo ventesimo anno è stata insignita della benemerenza civica comunale.
Siamo sul territorio in varie forme e contenuti, ma sempre con una imprescindibile finalità socio-educativa.
RecSando è informazione, RecSando è socializzazione, RecSando è futuro, RecSando sono io, siamo Noi, siete Voi.
RecSando è di chi la fa, di chi la ama, di chi ne fruisce, di chi ne scrive le pagine bianche.
RecSando però negli anni ha capito che l’effetto farfalla esiste non soltanto in natura ma forse ancor di più nei rapporti umani, tra le persone, tra chi è interconnesso, tra chi è connesso.
Oggigiorno i social media ci rendono tutti parte di una rete mondiale piuttosto che locale. Ed ecco perché RecSando ormai si può dire che abbia varcato i confini comunali non solo per sua volontà, ma lo ha fatto ontologicamente, perché così è e perché così deve essere.
RecSando, pur se affascinata dalle nuove tecnologie, ha sempre messo al centro l’uomo e il cittadino, perché è la consapevolezza e la cultura che fanno usare il progresso secondo canoni e finalità davvero utili e migliorative della condizione di tutti.
Siamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non abbiamo tutti lo stesso orizzonte.
Chi diceva queste parole ?
Lo scopriremo insieme, però abbiamo usato questa citazione per introdurVi la richiesta che come RecSando vogliamo ufficialmente porVi in vista del cruciale e delicato passaggio del 26 maggio prossimo, vale a dire le Elezioni Europee.
A Te come capogruppo noi di RecSando chiediamo un po’ del tuo tempo per una chiacchierata sull’Europa, sulla tua visione, sul nostro futuro comune, su come un voto europeo può riverberarsi anche a livello comunale.
Io come Presidente di RecSando sarei felice di avere con Te una interlocuzione telefonica per avere la possibilità di spiegarti meglio alcuni aspetti della Ns proposta, ti chiedo quindi di rispondere a questa comunicazione via mail, solo a me, con il tuo numero di telefono per poterci sentire.
Grazie fin da ora e buon futuro !
Cordiali Saluti
Fabrizio Cremonesi
PresidenteRecSando / Bicipolitana Network