EXPO' Milano 2015 e dintorni.
Il titolo della grande manifestazione mondiale, ormai alle porte, è “NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA PER LA VITA”.
Tutti ne parliamo in qualche modo; ma cosa sarà , e cosa si farà è ancora difficile realizzarlo e ben comprenderlo. Andremo a visitare i padiglioni. Ma cosa ci troveremo? Non so rispondere. Ma ho iniziato a pensarci.
Intanto partiamo dalla prima parola del Titolo: Nutrire.
Siamo tutti capaci a nutrirci. Ma lo facciamo bene? E cosa vuol dire nutrirsi bene e in maniera giusta? Ci sono delle regole, consigli, suggerimenti. Ma tutti le seguiamo?
Sinceramente non avevo pensato a questi concetti, se non dal punto di vista di: colesterolo alto e trigliceridi, grassi e cellulite, intolleranze e allergie, vegetariani e “normali”. O NO ???
Un aspetto che non avevo proprio collegato all’’Expò, sono le regole fisse , più o poco meno rigide, in merito di alimentazione, che possono dettare le religioni.
Se ne è parlato giovedì 26 febbraio alla Banlieue a San Giuliano Milanese. Presenti la delegata all’Integrazione, oltre che Presidente della Commissione Cultura, Muntaha Washesh, e Manuela Baldi, Presidente della Consulta delle Associazioni Culturali.
Per chi non conoscesse, la Banlieue, è un locale di un'Associazione Culturale, gestita da donne, che tra le tante attività, ospita eventi e manifestazioni culturali anche in collaborazione con altre Associazioni. Giovedì ha ospitato l'Associazione Culturale “IL SEGNALIBRO”, nella seconda delle quattro conferenze che ha organizzato in vista – e sul tema – dell'Expo', sulle regole alimentari nelle diverse Religioni.
Nella prima si era parlato del libro “la Cucina del Risorto” di G.C. Pagazzi, tema che sarà ripreso nell'ultima del 16 aprile; mentre il mese prossimo si parlerà di regole alimentari nell'Islam.
In questa occasione, presentata dal Presidente del Segnalibro, don Aurelio Frigerio, l'autorevole presenza della Professoressa Elena Lea Bartolini, scrittrice e docente di Giudaismo e Ermeneutica Ebraica presso la Facoltà Teologica del Settentrione, abbiamo scoperto le (per qualcuno rigide) regole dell'alimentazione della religione ebraica. Che per noi cristiani, non sono poche…
Abbiamo iniziato con il significato del termine KASHERUT, da Kasher :“buono-adatto”. Da qui, le regole per una sana alimentazione. Per gli ebrei il pasto è vissuto come un “gesto sacro”, e c'è un cibo particolare per ogni festa. E ci sono cibi che mangiano solo in determinate occasioni, in quanto essi sono fondamentali per la celebrazione del memoriale a cui fa rifermento l'occasione. (come ad esempio, la Pasqua ebraica).
Non tutti i cibi sono permessi ed è necessario osservare alcune regole che stabiliscono cosa si può mangiare e come devono essere preparati i diversi alimenti. (e ci sono regole anche x piatti e pentole da utilizzare).
Scendendo nello specifico, si arriva agli alimenti vietati, con le distinzioni da fare su terminologie che per noi hanno un significato e che invece è un altro. I termini sono “puri e impuri”- Che noi diremmo puliti o meno, sano o meno. Invece no. Oppure i termini sacro e profano.. Bisogna andare indietro al tempo del Tempio a Gerusalemme, ma questa è un'altra storia. Fermiamoci al fatto che alcuni animali “impuri”, quelli che non possono essere mangiati, sono ritenuti invece “puri” per altri scopi, come il trasporto o il lavoro. Come il caso del cavallo e del cammello. Dunque tra le carni ammesse troviamo bovini, ovini, cervo e capriolo (ovvero ruminanti con unghia divisa). Vietati Coniglio, maiale, e come detto prima cavallo e cammello. Per le carni di questi animali, sono dettate anche le regole della macellazione. Gli animali devono essere uccisi in maniera che soffrano il meno possibile, e va eliminato tutto il sangue possibile. Delle loro parti, c'è il divieto di mangiare il sangue, il grasso e il nervo sciatico ( in memoria della lotta di Giacobbe con Dio, che per indebolirlo lo colpì proprio al femore e al nervo).Perché non si possono mangiare conigli o maiali? Il coniglio è un animale che si ammala facilmente, e le sue malattie possono essere trasmesse all'uomo. Cosi come il maiale ( beh diremo noi, una volta, quando viveva libero..) mangia di tutto, anche “schifezze”. Per cui la sua carne può essere contaminata dai cibi ingeriti. Oppure, ultimamente che le scoperte mediche dicono che la struttura cellulare del maiale, somiglia molto a quella dell'uomo, e viene in mente il termine cannibalismo.
Tra i volatili sono ammessi solo il pollame, ed esclusi uccelli rapaci e notturni. Sono anche escluse le faraone, in quanto razza ottenuta da un “incrocio”. Tra i pesci ammessi solo quelli con pinne e squame, esclusi crostacei, molluschi, che sono quei pesci conosciuti come quelli che fanno venire infezioni intestinali.
Nello stesso pasto è vietato mangiare carne (che ricorda la morte) e latte (simbolo di vita)..(e anche perché , se riflettiamo, la digestione diviene più difficile).
Non ci sono problemi invece con frutta e verdura. Tutte ammesse. L'unico divieto riguarda i frutti primizie. Così come si offriva il primo maschio figlio a Dio, i frutti primizia non si mangiano, ma si offrono, magari per i poveri.
Consiglio finale: se inviti a mangiare a casa propria un ebreo osservante, cucina vegetariano, e servi in piatti monouso. Infatti tante sono le regole sulle stoviglie. Non si usano gli stessi piatti per servire carne e formaggi. Non si usano le stesse pentole per cucinare carne e formaggi. Non si usano le stesse posate per mangiare carne e formaggi. Loro, potendo, hanno un frigo per la carne e uno per i latticini. Altrimenti, vanno assolutamente posti in piani diversi.
Ma se ci invitassero amici ebrei…nessun problema per noi cristiani. In fondo le regole che loro seguono, servono alla preservazione e alla santità del corpo. Che è sacro per Dio. Lo stesso Dio che abbiamo in comune.
Redazione RecSando Angela Vitanza