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Oltre il Rapporto Draghi per la vita dell’Ue!

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2024-European-Union-Map-under-construction-1024x1024 - © Franco Oriti
Dopo Enrico Letta (Rapporto Letta del 18 aprile 2024) ora anche Mario Draghi, entrambi ex primi ministri italiani, ha presentato il 10 settembre 2024 il suo Rapporto (vedi: https://commission.europa.eu/topics/strengthening-european-competitiveness/eu-competitiveness-looking-ahead_en) e lo ha descritto il 17 settembre 2024 dinnanzi al Parlamento europeo da cui si evince, tra le oltre 300 pagine, che e’ necessario un profondo e immediato cambiamento dell’Unione europea (Ue) pena la sua “lenta agonia”.
Al tempo stesso il Rapporto sostiene, ed e’ consapevole, che finché non ci sarà il consenso tra gli Stati membri per riformare i Trattati questa Riforma dovrà essere promossa dai Governi nazionali attraverso una stretta collaborazione e una maggiore integrazione reciproca (cd. “cooperazione rafforzata”) visto che e’ molto difficile decidere su certe tematiche, per esempio, sulla fiscalita’ e sulla difesa, dove serve l’unanimità degli Stati membri. Chiunque capisce che per superare il diritto di veto serve sempre l’unanimita’.
Draghi cita nel suo Rapporto, commissionata dalla Commissione europea, molte tematiche (forse per cercare di accontentare i numerosi “lobbies” presenti a Bruxelles) e tratta 5 grandi tematiche:
1 sulla accelerazione dello sviluppo tecnologico per non rimanere indietro
2 sulla futura decarbonizzazione e la competitivita’
3 sulla sicurezza (difesa comune) per non dipendere dagli altri
4 sugli investimenti
5 sulla governance suggerendo particolari operativi sulle riforme da attuare.
Egli puntualizza sui costi della sovranita’ nazionale che i singoli Stati membri hanno (vedi, per esempio, i costi energetici di ogni singolo Stato membro) e indica chiaramente chi sono i nostri “competitors”, in primis, USA e Cina che sono entita’ gia’ unici e grandi.
Draghi ha scritto, e detto chiaramente, agli Stati membri e ai governi nazionali dell’Ue che attualmente sono entita’ impotenti e che poco potranno fare per affrontare le questioni piu’ grandi di loro a scapito della futura liberta’, conquiste sociali e democrazia se non si faranno presto le Riforme.
A mio parere, sulla crisi delle sovranita’ nazionali e di fronte a certe tematiche sovranazionali dovrebbero far riflettere anche paesi come Svizzera, Norvegia, Turchia e Regno Unito che da soli difficilmente potranno risolvere certe questioni come le migrazioni, la fame nel mondo, il traffico di armi e di droga, il terrorismo internazionale, i cambiamenti climatici, le crisi economiche e sanitarie e i vari conflitti bellici nelle vicinanze.
Riforme, quindi, che a mio parere debbano per forza partire al piu’ presto partendo dall’abolizione del diritto di veto (cioe’ mai piu’ il voto all’unanimita’) e dal prevedere “risorse proprie” per rendere autonomo l’Ue e per aumentarne il proprio bilancio economico attuando quegli investimenti per la crescita e la vita dell’Ue, per il mantenimento sociale dei suoi cittadini e per la libera circolazione di persone, merci, capitali e servizi in vigore da tempo nei 27 paesi dell’Unione europea.
San Donato Milanese, 9.10.2024
 
Franco Oriti, cittadino di San Donato Milanese e fondatore di RecSando
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