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Progetto di Svincolo Paullese / Via Gela

QUESTO E’ IL PROGETTO DI SVINCOLO FRA PAULLESE E VIA GELA

Per lo scavalco del traffico della Paullese da e per San Donato Milanese, il progetto preliminare approvato dalla Provincia ed ora depositato alla Città Metropolitana per eliminare i semafori, prevede in corrispondenza di via Gela uno svincolo con cavalcavia, rotatorie e rampe di accesso.

Nella foto è evidenziato, con il colore verde, il notevole impatto che questa opera avrebbe su tutta quell’area e in particolare sulle 21 famiglie di via Gela che si ritroverebbero lo svincolo sopraelevato a pochi metri di distanza e all’altezza delle loro finestre.
Loro rappresentanti hanno da tempo manifestato l’assoluta contrarietà per questa soluzione.
Dopo avere interessato sia il Sindaco ed assessori di competenza, sia alcuni consiglieri comunali, ora hanno voluto incontrarci per raccontare che, oltre alle conseguenze sulla loro vita, sono facilmente prevedibili molti altri sconvolgimenti che finora non sono stati sufficientemente valutati e che impatteranno sul territorio e sul traffico di ampie zone della città sandonatese.
Per come è progettata, quest’opera avrà un costo stimato di 9 milioni di euro e creerà problemi ambientali all’oasi naturalistica Levadina ed alla zona verde circostante.
Ma ancor più non risolverà i problemi di viabilità attuali e futuri di interi quartieri di San Donato, in quanto non raggiunge l’obiettivo di limitare il traffico di attraversamento, non tiene conto del nuovo insediamento del quartiere Monticello e di altri poli di transito veicolare, come il previsto hub per gli autobus vicino alla stazione MM3.

Quello che davvero serve a San Donato è la costruzione di una bretella che colleghi via per Monticello alla Paullese, una breve “tangenzialina” con ponte sul Lambro, di cui si parla ormai da decenni.
Anche se per ora non è previsto un imminente avvio della fase costruttiva dello svincolo, gli abitanti di via Gela sono sempre più preoccupati perché temono che, dopo le imminenti elezioni milanesi, i nuovi amministratori possano dare il via all’opera.
Chiedono quindi con insistenza che siano promosse assemblee pubbliche aperte a tutta la cittadinanza in cui poter dare voce a chi si oppone a questa dannosa soluzione e permetta di presentare alternative davvero risolutive a favore dei sandonatesi.

Luciano Monti – Redazione Recsando

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