Mercoledì 17 prenderà il via Aprire gli occhi, la seconda mostra organizzata nell’ambito del progetto Cascina Roma Fotografia
Un salto lungo un secolo. Conclusa da poche settimane la retrospettiva dedicata ai luoghi della Grande Guerra, Cascina Roma si prepara ad accogliere una nuova mostra, destinata a offrire testimonianza di alcune drammatiche vicende del nostro tempo.
In sintonia con la mission di Gruppo Fotografico Progetto Immagine – coordinatore, insieme al Comune, del progetto Cascina Roma Fotografia –, l’esposizione Aprire gli occhi proporrà ai visitatori oltre 100 immagini di fotoreporter di fama internazionale, organizzate a loro volta in quattro mostre. Tra queste, oltre a un compendio dei più importanti scatti del Festival di Fotografia Etica, vi sono le monografiche di Daniel Berehulak (Ci stanno massacrando come le bestie), Giorgio Bianchi (Storie del Donbass – Spartaco e Liza) e Oscar Castillo (La nostra guerra – Il nostro dolore, violenza in Venezuela): tre esposizioni in grado di colpire, sconvolgere e far riflettere lo spettatore, salvando dall’oblio storie tristemente attuali quali la sanguinosa lotta al narcotraffico nelle Filippine, la guerra del Donbass e la crisi socio-economica in Venezuela.
La mostra, inserita nell’ambito della rassegna internazionale Milano PhotoFestival, sarà visitabile gratuitamente presso lo Spazio Espositivo e la Galleria d’Arte di Cascina Roma da mercoledì 17 aprile a domenica 9 giugno. Per tutta la durata dell’esposizione, il polo culturale di piazza delle Arti ospiterà incontri tematici, visite guidate ed eventi di approfondimento aperti a tutta la cittadinanza.
«Aprire gli occhi – dichiara l’Assessore alla Cultura Francesco De Simoni – rappresenta un importante passo nel processo di crescita che coinvolge Cascina Roma. La mostra, facendo seguito all’esposizione dedicata al primo conflitto mondiale, dimostra la vocazione sociale e culturale di Cascina Roma Fotografia, il progetto avviato lo scorso autunno con Gruppo Fotografico Progetto Immagine. Nei prossimi mesi continueremo a lavorare affinché questa collaborazione possa rafforzare l’identità di quella che è – a tutti gli effetti – l’anima culturale della città».