Il destino di Rocca Brivio appare ormai inesorabilmente deciso per volontà di coloro che l'hanno manchevolmente amministrata negli ultimi 18 anni.
L'ultimo atto di questa farsa, che potrebbe essere degna trama di un classico della commedia all'italiana, se non fosse per tutti i soldi pubblici che vi sono stati finora spesi, vede protagonisti i soliti noti: amministratori incapaci e società inadempienti.
Mentre i sindaci Checchi (San Donato Milanese) e Lorenzano (San Giuliano Milanese) continuano a proclamare la volontà di mantenere pubblica la gestione della Rocca con gli stessi protagonisti che hanno condotto sul baratro la società pubblica Rocca Brivio Sforza, sono intervenuti altri fatti sconcertanti in questa lunga storia di mala amministrazione.
A seguito delle richieste di chiarimento e relativi solleciti portati avanti dal consigliere Curci (M5S- San Donato) il 4 gennaio scorso la liquidatrice della società pubblica partecipata al 97% dai comuni di San Donato, San Giuliano, Melegnano e da Cap Holding (gestore della rete idrica della provincia di Milano), dopo aver provveduto ad inviare una diffida rimasta senza riscontro, ha finalmenteintimato alla società privata di liberare l’immobile preso in gestione due anni fa, essendo questa, la Grandi Eventi s.r.l., inadempiente verso il pagamento dei canoni di affitto (a quanto pare, mai pagati dal 2013).
Peccato che a fronte di una non risposta, la liquidatrice “non ritenga opportuno, in questa fase, intraprendere azioni giudiziarie volte ad ottenere il rilascio coattivo dell'immobile", mentre il sindaco di San Donato Milanese Checchi (PD) chiede ai gestori “un maggior sforzo di creatività’” (il Cittadino 3/2/2016). Dal nostro punto di vista, queste dichiarazioni sono un insulto verso tutti quei cittadini che invece sono assillati da società di recupero crediti per insoluti, per esempio riferiti a tasse comunali e multe, di gran lunga inferiori.
Riassumiamo in breve la situazione di Rocca Brivio per tutti coloro che si siano appena sintonizzati o ne abbiano perso il filo:
· Dal 1997 in mano alla gestione congiunta dei Comuni di San Donato, San Giuliano e Melegnano.
· Dal 2011 entra come socio di maggioranza la TASM Acque (ora CAP Holding) società che gestisce le reti idriche dei comuni (perche’ la gestione delle acque va di pari passo con l’amministrazione di beni culturali quando si tratta di spartirsi le poltrone).
· Tra il 2011 e il 2013 vengono spesi circa 1,6 milioni di euro per sistemare i sottotetti ed i parcheggi.
· Nel 2013 viene emesso bando per la gestione di Rocca Brivio che prevede l'affitto mensile di poco piu' di 2.000 euro e l'assunzione dei dipendenti della società a capitale pubblico. Il bando viene vinto dall’unica società partecipante, la Grandi Eventi s.r.l., che da allora fornisce servizi eventi e banchetti chiedendo, ad esempio, da 2.500 euro per la locazione della sala per un matrimonio, ma che non ha mai pagato un euro di affitto.
· Nel 2015 la Cap Holding Spa, che produce profitti per 7 milioni di euro e socio di maggioranza al 51% della società Rocca Brivio Srl, decide di liquidare Rocca Brivio, d'accordo con le amministrazioni dei comuni interessati, con un debito insoluto di circa 200.000 euro per la sua quota.
· A dicembre 2015 la società liquidatrice riconosce un valore commerciale di 2,7 milioni di euro come valore di questa rocca del XVII sec con annesso mulino, chiesetta e 70 ettari di terreno agricolo. Un valore di poco inferiore alla valutazione di un terreno a verde all’ingresso di San Donato confinato tra ferrovia e tangenziale che ha visto protagonista la nostra giunta nella modifica del PGT per consentire al gruppo Hilton di costruirvi sopra un albergo a tre stelle.
In questi mesi l’amministrazione ha ribadito la propria volontà di non confrontarsi apertamente con i cittadini su questa situazione nella sede istituzionale più consona, come conferma Curci:
"Il sindaco di San Donato si è rifiutato di indire un consiglio aperto su questo argomento, nonostante sia stato richiesto da tutta la minoranza piu’ di due mesi fa. Mi ci sono inoltre volute cinque separate richieste agli atti – e numerosei solleciti, in 18 mesi per avere accesso alla documentazione su Rocca Brivio che mi consentisse di ricostruire “fatti & misfatti”. C’è decisamente una forte volontà politica dietro la svendita di questo immobile, una volontà che ha già deciso di non ascoltare i cittadini e di non volere salvaguardare questo patrimonio storico del nostro territorio"