Era il mattino del 12 ottobre 2011, quando il 14enne sangiulianese Sebastiano Pizzelli venne travolto e ucciso da un’auto sulla via Emilia, all’incrocio con via Risorgimento, mentre si apprestava a raggiungere l’autobus che lo avrebbe portato a scuola.
Poco prima di raggiungere l’automezzo, però, il ragazzo venne falciato da una Renault Clio condotta da un 18enne di San Donato, fermatosi pochi metri dopo l’impatto. Ora per il giovane investitore, al termine del processo celebrato a Milano in rito abbreviato, è giunta la condanna a 20 mesi di reclusione per omicidio colposo, con sospensione condizionale. Secondo quanto sostenuto in sede processuale, il giovane procedeva a 65km/h, velocità superiore a quanto consentito all’altezza del centro abitato, per di più in un tratto a cantiere, che impone agli automobilisti un’andatura ancor più contenuta. Oltre a ciò, secondo gli inquirenti, poco prima dell’impatto il giovane avrebbe impegnato in maniera azzardata la corsia utilizzata per la svolta a sinistra, allo scopo di sorpassare alcune auto che lo precedevano. Sono invece cadute per mancanza di prove le accuse di guida sotto l’effetto di stupefacenti.