«Per me è un grande onore e una grande emozione essere qui, questa sera, e assumere con questo giuramento il ruolo di Sindaco di Peschiera Borromeo».
Con queste parole, Luca Zambon, ha rotto il ghiaccio, tra l'emozione e gli applausi di tutti i presenti – assessori, consiglieri, cittadini, parenti e amici – e ha inaugurato, giovedì 26 giugno, il primo Consiglio comunale che ha visto l'insediamento ufficiale della sua squadra.
«Giurare sulla Costituzione è un atto che ogni amministratore sogna di poter fare nella propria vita – ha detto dopo aver pronunciato la formula solenne – e impone il ricordo di quanti hanno dato la vita perché l'Italia – e quindi anche lo nostra Peschiera – ritrovasse la libertà. Il Sindaco ha giurato di essere fedele alla Costituzione, ma tutti noi siamo chiamati a esserlo. Ed è per questo che ho chiesto, per la prima volta nella storia di Peschiera, che giurino sulla Costituzione anche gli Assessori e i Consiglieri comunali.
Diventare sindaco a 29 anni – ha detto con emozione frammista a orgoglio – rappresenta per me una grande sfida. Una sfida che colgo a piene mani, senza paura, perché solo chi crede veramente di poter cambiare le cose non ha paura nel provare a farlo, assumendosi tutti i rischi del caso. Senza paura – ha aggiunto con tono deciso – ma col giusto timore che tutti devono avere davanti alle sfide importanti. E far cambiare Peschiera è una sfida importante».
Ha ricordato poi le promesse fatte in campagna elettorale, dicendo: «Abbiamo inaugurato questa campagna elettorale con uno slogan che era un patto con i cittadini: “Noi siamo pronti per cambiare” e adesso è arrivato il momento di cambiare. Cambiare passo e stile». E ha spiegato cosa intende, così: «Immagino cinque anni di confronto sereno, pur nella differenza di vedute, e senza pregiudizio per costruire una città più bella e unita. Non è più il momento di pensare a difendere le posizioni personali. Quello che dobbiamo difendere sono i diritti dei cittadini. Dobbiamo dimenticare termini come scontro, egoismo, intolleranza e pessimismo. Dobbiamo essere capaci di riportare ottimismo e entusiasmo».
Il discorso, poi, ha assunto toni più solenni e il Sindaco si è lasciato andare citando la frase di Margaret Thatcher: "Se vuoi cambiare il paese, governalo". «Una frase che mi ha colpito – ha detto Zambon – e che mi ha accompagnato nei momenti difficili di sfida che ho dovuto affrontare per arrivare dove mi trovo oggi».
Si è poi nuovamente soffermato sul tema del “cambiamento” parlando del futuro della città: «Bisogna guardare alle prospettive di crescita che questa città ha in questo momento – ha detto – valorizzando le figure dei tanti giovani presenti in Consiglio comunale che hanno scelto di essere protagonisti attivi nella vita politica del loro Paese. L'ho detto e lo ripeto: il nostro orizzonte è Peschiera 2019. Il grande risultato ottenuto – ha commentato a conclusione, prima dei dovuti ringraziamenti – è un segno inequivocabile di voglia di discontinuità rispetto al passato». E di segni di forte discontinuità, questa giovane Amministrazione ne ha già dati. Con l'elezione di Antonella Parisotto – per la prima volta una donna – a presidente del Consiglio comunale e con la formazione di una Giunta che tiene conto della parità di genere (un rapporto di tre a tre).
Di parere ben diverso, invece, l'ex sindaco Antonio Falletta – oggi consigliere e capogruppo di Forza Italia all'opposizione – molto critico su alcune scelte del suo successore, ha così commentato: «Se con il Presidente del Consiglio abbiamo fatto un passo in avanti, con la Giunta abbiamo fatto due passi indietro», riferendosi in modo più che evidente alla nomina di due assessori, volti noti di una “vecchia guardia” (2004-2009, Amministrazione Tabacchi). «Caro Sindaco – ha poi aggiunto nel suo intervento –, lei sta facendo un grosso errore, un atto irresponsabile e arrogante che pagheranno i cittadini di Peschiera», riferendosi sempre ai due assessori legati alla vicenda di Bellaria.
Ma il vero segno di cambiamento – un atto di indubbia rottura col passato – è arrivato per il gran finale: l'approvazione della revoca della delibera del Consiglio comunale (n.26 del 6 maggio 2013) avente per oggetto la gestione del servizio di refezione scolastica che prevedeva la costruzione di un centro cottura con un bando di gara di durata ventennale. Dopo una discussione dai toni a dir poco accesi, è passata con i voti della maggioranza e dei consiglieri del M5S. Contrari, invece, i consiglieri oggi in minoranza: Gatti, Falletta, Bruschi e Di Palma.
Cristiana Pisani