SENZA MAFIE SI PUO’ , ANZI SI DEVE, VIVERE
Incontro di alto livello quello organizzato dall’Associazione VivOpera venerdì 7 febbraio, a Opera, con Patrocinio del Comune, e alla presenza del sindaco Ettore Fusco, oltre ad Associazioni come Articolo 54 – le agende rosse di Paolo Borsellino, S.O.L.E. (Società onesta libera etica – associazione che auspica maggior attenzione al contrasto alla mafia e alla criminalità infondendo ai giovani la cultura di condanna dell’omertà).
Erano invitati a testimoniare del loro operato nella loro città, i sindaci di Milano, Napoli, Lamezia Terme e Palermo.
Ma erano presenti solo i primi cittadini di Lamezia Gianni Speranza e di Palermo, Leoluca Orlando – mentre il rappresentante per il Comune di Milano era David Gentili –Presidente commissione Antimafia del Comune e di Napoli era Alessandra Clemente -Assessore alle Politiche Giovanili del Comune i- nonché figlia di Silvia Ruotolo, vittima innocente di strage camorristica.
Gli illustri ospiti, sono stati invitati a parlare di mafia a poca distanza dal carcere che ospita Totò Riina in regime di 41 bis, ma per niente isolato… se le parole raccolte da alcuni agenti della penitenziaria di Opera sono alla base delle minacce al p.m. dell’inchiesta sulla «trattativa» Stato- Mafia, Nino Di Matteo e all’intero pool antimafia. Per questo motivo, l’incontro è iniziato con la lettura, da parte di un componente di Scorta civica Milano, di un documento in cui invitano gli ospiti presenti grazie al ruolo che ricoprono, di far da portavoce presso le istituzioni preposte di mettere i magistrati nella sicurezza più totale affinché possano lavorare “serenamente”. (Scorta civica è un’iniziativa promossa da un cartello di associazioni come Agende rosse, addio pizzo e altre, presente in più città d’Italia formate da cittadini che spontaneamente presidiano i tribunali e altri luoghi , proprio per proteggere questi magistrati nel mirino della mafia).