Domani pomeriggio in piazza IX Novembre 1989 Antonella Rutigliano, atleta disabile che collabora con la rinnovata ciclostazione, racconterà la sua avvincente esperienza
«Succede, ai disabili, di pensare che la vita sia finita. Alcuni si lasciano andare. Io ho ritrovato nello sport il motivo per sentirmi uguale agli altri, per sentirmi inclusa, per temprarmi». Antonella Rutigliano, 46 anni, sognava di fare il chirurgo. Ma nel 1988 un incidente in moto ha infranto il suo sogno. Perde l’uso del braccio sinistro e della mano, ma non perde la voglia di vivere e di mettersi in gioco. Al contrario, matura l’idea di creare una palestra dove persone abili e con problemi potessero allenarsi insieme e si forma come istruttore di pilates, spinning, tonificazione e dietista. Poi, 5 anni fa, si pone l’obiettivo di diventare una ciclista paraolimpica. Sogno interrotto, ma questa volta non infranto, da un incidente in allenamento nel 2015. I medici le dissero che non sarebbe più stata in grado di andare in bicicletta. Ma con tenacia e determinazione lei, dopo soli 4 mesi, è risalita in sella e non ha più smesso di pedalare fortissimo, vincendo titoli nazionali, europei e piazzandosi, lo scorso anno, al quinto posto ai Campionati mondiali in Belgio.
Domani, mercoledì 20 settembre,alle 18.30 Antonella condividerà la propria esperienza di vita e di pratica sportiva ai massimi livelli in quello che sarà il primo evento promosso dalla “neonata” Officina bici & caffè di piazza IX Novembre 1989. Nel corso dell’appuntamento – che è a ingresso libero – dopo un momento di presentazione con foto e video, la protagonista dell’incontro sarà a disposizione del pubblico per rispondere alle domande e per un confronto costruttivo sul rapporto tra sport e disabilità.
«Siamo molto orgogliosi – spiega l’Assessore alla mobilità Gianfranco Ginelli – che a inaugurare i lavori della rinnovata ciclostazione sia un evento così coinvolgente. Il binomio sport e disabilità è uno degli ambiti sui quali come Amministrazione da tempo lavoriamo in collaborazione con diverse realtà associative del territorio. Ringraziamo Antonella per la disponibilità a testimoniare l’avvincente esperienza di vita di chi ha saputo trovare la forza di non mollare e di ripartire anche attraverso lo sport».
«La disabilità mi ha fatto diventare una persona migliore – spiega Antonella che come nuovo obiettivo si è posta di realizzare il record dell’ora –; la vivo come fosse una caratteristica, non come un problema. Il limite è solo nella testa. Quando una parte di te non si muove o non c’è più, devi tirare fuori la grinta».