Dal primo marzo, come comunicato negli scorsi mesi, i due servizi di mobilità leggera saranno interrotti. Mistretta: «Stiamo lavorando a nuovi servizi per la mobilità ciclabile»

 DAL PRIMO MARZO i silos in via Marignano e il bike sharing non saranno più utilizzabili. Termina a fine febbraio, infatti, l’attività dei due servizi di mobilità leggera. Pochi utenti, costi elevati e numerosi problemi di gestione sono i motivi che hanno spinto l’Amministrazione ad archiviare l’esperienza del bike sharing e della Velostazione di via Marignano.

Alla base della decisione, formalizzata dalla Giunta a metà gennaio, per entrambi i servizi un rapporto costo/benefici giudicato non sostenibile. Per il bike sharing l’Ente sosteneva una spesa di 100mila euro annui a fronte di un utilizzo medio rilevato negli ultimi mesi di 35 prelievi al giorno. La Velostazione, invece, pesava sulle casse dell’Ente oltre 20mila euro all’anno per un utilizzo da parte di pochi cittadini (a marzo, il mese più utilizzato del 2023, solo 12 utenti).

La chiusura delle due attività per l’Amministrazione non vuole rappresentare un passo indietro sul tema della mobilità leggera, ma al contrario vuole essere di stimolo per progettare e adottare nuovi servizi e azioni che rispondano a canoni di sostenibilità, di tutela del territorio e dell’ambiente. In questo senso l’Assessore alla mobilità Massimiliano Mistretta dichiara: «È nostra intenzione attivare al più presto una nuova Velostazione pratica ed efficiente in piazza 9 Novembre. L’obiettivo è mettere a disposizione dei tanti cittadini che si muovono in bicicletta uno spazio sicuro, fruibile e affidabile dove depositare il proprio mezzo. L’idea è di realizzare una struttura in grado di ospitare 70 biciclette dotata di una serie di servizi quali videosorveglianza, controllo degli accessi, illuminazione notturna, ricarica per le e-bike, kit di gonfiaggio ruote e attrezzi per le piccole riparazioni. Nel frattempo abbiamo dato mandato agli uffici di predisporre le modalità di rimborso per gli utenti (circa una ventina) i cui abbonamenti avevano ancora delle mensilità residue».