Settima edizione degli incontri sulla legalità in ricordo di Giovanni Falcone, lunedì 20 Aprile al Teatro Troisi di San Donato Milanese. L’evento, nato nel 2008 per iniziativa di due insegnanti della Scuola Media De Gasperi, le professoresse Russo e Brugugnone, si è via via arricchito con la partecipazione di autorevoli rappresentanti delle Istituzioni. Ma ricordiamo anche la presenza straordinaria di Maria Falcone e lo scorso anno, del Prof. Nando Dalla Chiesa e Dario Meini, familiari stretti delle vittime di mafia Falcone e Dalla Chiesa e del Giudice Caponnetto.
L’incontro di quest’anno, in anticipo di un mese, in quanto il mese prossimo ci sarà già Expò 2015, ha avuto come protagonisti Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, con sedi dislocate su tutta la penisola, e il Dott. Alberto Nobili, già sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Milano. Ad accoglierli il Sindaco Andrea Checchi, l’Assessore alla Cultura Chiara Papetti, il Preside della De Gasperi Fabio Favento e la Preside della Galilei Fiorita Tirone. Oltre al sempre presente e collaboratore prezioso delle iniziative, l’Ispettore di Polizia di Assago Franco Musio.
La classe di scuola media che diede avvio a questo appuntamento, in quell’anno scolastico era la seconda 0.
Ora quei ragazzi sono studenti universitari. Ma purtroppo, uno di loro è venuto a mancare in modo tragico proprio qualche giorno fa. Il suo nome era Matteo Folli. E la platea formata dalle classi terze di questo anno, ha accolto con serietà l’invito dell’Ispettore Musio, a dedicargli un minuto di silenzio all’inizio della manifestazione. Tra i presenti la mamma, il fratellino e il nonno di Matteo, oltre a cinque ragazzi di quella bella classe.
Nel suo breve saluto, il sindaco Checchi ha affermato quanto sia importante questo evento che ricorre ormai da sette anni, perché si parla di legalità, non perché sia accaduto un evento tragico di cui parlare, ma si ricorda che di legalità se ne deve tener conto tutti i giorni, con il rispetto delle regole, anche all’età dei presenti. Ci fa poi vedere la fascia tricolore, dove è pinzato lo stemma con simbolo di Libera, donatogli da don Ciotti, simbolo della lotta contro tutte le Mafie, che terrà fino al 23 Maggio, Anniversario della strage di Capaci.
Il programma è proseguito con un filmato sulla storia di Giovanni Falcone, nella sua Palermo, fino al tragico giorno di 23 anni fa. Testimonianze coraggiose. Immagini forti. Le stragi in cui persero la vita Falcone e Borsellino, ma anche altri giudici, come Rocco Chinnici o Antonio Livatino. E prima ancora il Generale Dalla Chiesa. Fino a Don Pino Puglisi, sacerdote, oggi Beato. Martire di Mafia. Tutte persone, e purtroppo anche le loro scorte, che per la lotta a “Cosa Nostra” hanno lasciato la vita sulla strada in modo feroce. Non è scontato che questi ragazzi che ci sono in sala, abbiano visto o sentito queste storie al di fuori di questo progetto portato avanti dalle insegnanti..
Si è detto toccato molto dalle immagini per lui inedite, immagini vere, non una fiction…il dottor Nobili, in magistratura dal 1979, e collega di Falcone e Borsellino, nel periodo delle stragi del 92’. Nel periodo in cui nemici dei mafiosi, non erano solo i giudici, ma anche gli imprenditori, i giornalisti, i sacerdoti…in quanto erano loro d’intralcio nei loschi affari. Sono passati 23 anni da allora, si poteva pensare che attacchi alle Istituzioni come sono state quelle di allora, potessero portare al debellamento del fenomeno mafioso. Ma purtroppo non è così. Sono solo cambiate le modalità. Hanno solo cambiato strategia. Perché uccidere porterebbe solo a un inasprimento delle reazioni. Ci guadagnano di più con i traffici di droga, pizzo, corruzione. Con la “complicità” di chi sta in silenzio e non denuncia. Per paura, per menefreghismo, egoismo, furbizia. Gli incontri come questi invece, dove se ne parla, dove si insegnano attività di contrasto, danno fastidio alla Mafia. Perché cresce la consapevolezza che sia un dovere combattere quelle ingiustizie, e perché con la cultura e la conoscenza si può contribuire allo sviluppo morale e materiale del Paese.
“Al di là delle nuvole iniziano i sogni “, è il secondo filmato proposto. E’ un cortometraggio di Giovanni Virgilio, ambientato in Sicilia, che racconta la storia di un bambino affascinato dalla vita di Giovanni Falcone (tanto da dire di chiamarsi Giovanni e fino a seguirne le orme diventando magistrato), testimone dell’assassinio del suo maestro, che più di parlare di storia o geografia, ai suoi alunni leggeva sul giornale quali nefandezze commettesse la mafia.
Ultimo e atteso intervento, quello di don Mazzi, l’85enne prete “non di talare e sacrestia” ma di strada. Nel 92, anche di TV. Scherza con i ragazzi, sul pareggio dell’Inter. Racconta di quando era ragazzo come loro, e le sue marachelle scolastiche. Poi diventò prete, al tempo dell’alluvione del Po. Racconta una toccante esperienza, rimasta indelebile nella sua vita. Un omicidio di ‘ndrangheta. Un ragazzo di 16 anni. In Calabria. Che lo convinse ad aprire cinque strutture in quella regione per recupero anni scolastici. L’accoglienza “originale” all’arrivo: alla prima sera tutti i vetri della casa sono stati rotti, e hanno bruciato due auto. Ma non ci tiene che queste cose si sappiano. Non bisogna fare pubblicità a queste azioni. Si pavoneggiano di più…
Non vola una mosca. Don Antonio si dice certo che il mondo saranno i giovani a cambiarlo. Mantenendosi con il viso bello pulito come quelli che vede in sala: continuate a tenerlo così! Racconta una barzelletta, che è una metafora: bisogna cercare il tesoro (la legalità) nel buio, troppo facile cercare dove c’è luce.
Alla fine di queste interessanti testimonianze, tante, serie e interessanti domande sono state rivolte agli intervenuti. Che hanno prontamente risposto, come avessero davanti non quattordicenni, ma uomini e donne che vivono già nel loro futuro. Domande che mi hanno fatto pensare che quei ragazzi non si sono per nulla distratti durante l’incontro, e che sono arrivati a questo appuntamento molto preparati.
Alla fine, dopo tre intense ore, alcuni ragazzi hanno ricevuto una pergamena di plauso per i loro meriti e il loro comportamento altruistico tenuto a scuola.
In bocca al lupo ragazzi, e auguri per tante belle cose nella vostra vita.
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Redazione RecSando – Angela Vitanza