Uno cyberbullo virtuale è anche un bullo reale.
Dalla rete alla strada siamo ciò che scegliamo
Tutto si è svolto la sera del 13 Dicembre e per molti nostri concittadini è stato un episodio isolato, una lite tra due persone avvenuta dinnanzi al Palazzo Comunale mentre era in corso un evento sulla Sicurezza, richiesto, pensato e voluto da molti cittadini sandonatesi, dal gruppo di Facebook San Donato Sicura, da noi della Rete Civica, avallato e organizzato dal Comune di San Donato Milanese.
Erano circa le 21.15, da poco era iniziata la serata e tutti i presenti erano nella Sala Consiliare.
Flavio Mantovani, presidente di Bicipolitana Network, non era ancora arrivato e il suo aggressore era già presente in sala.
L’aggressione era stata annunciata dall’aggressore stesso sulla propria bacheca di Facebook il giorno prima dell’evento, e quindi premeditata, voluta, con anche velate minacce di morte. È per questo che per noi di RecSando e di Bicipolitana, per tutti gli amici che in questi mesi ci sono stati vicini, quella serata era una serata importante, avevamo fatto un grande tam tam mediatico e in sala erano presenti molte persone.
Non ci siamo pronunciati prima su questo argomento che ci sta particolarmente a cuore perché siamo parte in causa e direttamente coinvolti nella vicenda dal settembre 2016.
In questi mesi nei confronti della Rete Civica RecSando, di Bicipolitana NetWork sono stati reiterati attacchi verbali, ingiurie, minacce velate e subito cancellate, con abile maestria dall’aggressore.
Probabilmente non si rendeva conto che si è imbattuto a deridere, offendere, insultare senza nessun motivo chi da 20 anni attraverso il suo Galateo e la Netiquette ha sempre combattuto per garantire la libertà di informazione, di dialogo e di pari dignità a tutti, indipendentemente dalla loro idea politica, razza, religione.
(articolo 5 del nostro galateo)
L’aggressore voleva colpire, lo aveva annunciato e lo ha fatto.
Prima che iniziasse l’evento era fuori nel cortile del Palazzo Comunale, era giunto fin dalle ore 20:30 ad aspettare che arrivasse la sua vittima ed era accompagnato da suoi amici.
Alle 21:00 siamo entrati, all’interno dell’edificio comunale e anche l’aggressore, posizionandosi in piedi all’inizio dell’ingresso della sala consiliare. Con scatto fulmineo, quasi come se qualcuno da fuori lo avesse avvisato, è uscito dalla sala consiliare e si è scagliato con violenza contro Flavio Mantovani per colpirlo con una testata e continuando la sua violenza con un pugno sul naso. Subito dopo, avvisati dell’accaduto dallo stesso Flavio Mantovani che è entrato, molto scosso, in sala consiliare per informare dell’accaduto, sono usciti nel cortile antistante il Comune le forze dell’ordine presenti in sala che hanno preso le generalità sia dell’aggressore, sia di Flavio Mantovani. Anche il Presidente di RecSando, Fabrizio Cremonesi, è subito uscito. All’arrivo dell’ambulanza, Fabrizio si è reso disponibile ad accompagnarlo e insieme sono saliti a bordo dell’ambulanza per recarsi al vicino ospedale. L’aggressore, nel frattempo, era già stato fatto allontanare dalle forze dell’ordine, dicendogli forse di andare a casa.
Nel percorso verso casa l’aggressore ha registrato un video in diretta sul suo profilo di Facebook per raccontare il tutto ai suoi amici, evidentemente contento del suo operato.
Ma non è finita qui, perché mentre erano al Pronto soccorso, sono stati avvertiti da amici che l’aggressore era stato avvistato fuori dall’ospedale in Piazza Malan e consigliati di chiamare i Carabinieri.
All’arrivo dei carabinieri, l’aggressore si è dileguato.
Era certamente fuori dal pronto soccorso perché quando la notizia è stata raccontata nei social, per giustificarsi ha scritto che era li perché era ferito al dito e voleva farsi medicare. Tuttavia con certezza assoluta, siamo pronti a testimoniare che al pronto soccorso non ha mai messo piede e di certo non era venuto li per concludere la vicenda a tarallucci e vino.
Si pensava che non dare rilievo mediaticamente a quanto stava succedendo fosse la scelta migliore, che il far finta di nulla fosse un deterrente che lo avrebbe disincentivato dal continuare.
Purtroppo ci siamo sbagliati, se si è arrivati a questa aggressione premeditata, possiamo solo constatare che uno cyberbullo virtuale è anche spesso un bullo reale.
Dalla rete alla strada siamo ciò che scegliamo.
Siamo ciò che scegliamo è il motto di RecSando, e la nostra scelta in questi anni la sapete, è di essere trasparenti, di condividere le esperienze e le conoscenze, di informare.
È per questo che nel frattempo ci siamo documentati sul fenomeno dello #cyberbullismo, abbiamo approfondito attraverso la partecipazione a conferenze e da quanto abbiamo appreso la cosa migliore da fare è isolare l’aggressore. Un aggressore va isolato, non si deve essere suoi amici su Facebook, non bisogna restare in un gruppo se è presente un cyberbullo che offende, denigra, minaccia altri cittadini.
L’accanimento da parte di questo aggressore non si è fermato naturalmente solo nei nostri confronti ma è avvenuto anche nei confronti di altri cittadini di San Donato Milanese.
Anche per loro le offese, gli insulti, le minacce sono continuate, l’aggressore ha anche di questi il numero di telefono e più volte ha minacciato e compiuto azioni di stalking perseguitando le sue vittime.
La nostra quindi non vuole essere una denuncia nei confronti di qualcuno, ma vuole essere un comunicato che invita a riflettere, a porsi delle domande.
Ci chiediamo e invitiamo al dibattito su questo tema con queste domande:
- Secondo voi quale è il fine di chi compie atti di bullismo verso persone che sono impegnate socialmente e fanno parte di comitati e associazioni che hanno come obiettivo quello di migliorare la vita della città e il benessere di tutti?
- Avete anche voi subito minacce, insulti, ingiurie, offese, aggressioni? Siete disposti a raccontare la vostra esperienza e condividerla con gli altri?
- Secondo voi a fronte di quello che è accaduto era opportuno stare ancora in silenzio?
- Dove sbaglia chi è aggredito se il comportamento dell’aggressore è continuativo e non cessa sia che si risponda alle sue provocazioni, sia che si mostri indifferenza?
Noi siamo ormai convinti che la strada migliore è quella di isolare virtualmente e realmente gli aggressori.
#SBULLAILBULLO #BLOCCALO
Parliamone, per favore.
Per fornivi spunti e approfondimenti su questo fenomeno sociale che si sta diffondendo sempre più non solo tra gli adolescenti ma anche nei confronti degli adulti, rendiamo disponibile questa documentazione, per definire cos'è il bullismo, quali tipi di bullismo esistono, come combaterlo.
Le tipologie di cyberbullismo
Nancy Willard, Direttore del centro americano per l'utilizzo sicuro e responsabile di Internet (Center for safe and responsible internet use), nel suo libro "Educator's Guide to Cyberbullying" ha individuato differenti tipologie di cyberbullismo:
- Flaming: spedizione di messaggi online offensivi e volgari indirizzati ad un singolo o ad un gruppodi persone. Il caso tipico è rappresentato da insulti verbali all'interno di forum di discussione on-line.
- Molestie (Harassment): spedizione ripetuta e ossessiva di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno.
- Denigrazione (Put-downs): spedizione di mail, sms, post su blog a diversi soggetti con lo scopo di danneggiare gratuitamente la reputazione di un singolo.
- Sostituzione di persona (Masquerade): farsi passare per un'altra persona per spediremessaggi o per pubblicare contenuti volgari e reprensibili.
- Rivelazioni (Exposure): rendere pubbliche informazioni riguardanti la vita privata e intima di una persona.
- Inganno (Trickery): ottenere la fiducia di qualcuno con l'inganno per ottenere confidenze, racconti privati, spesso imbarazzanti, al fine di renderli pubblici o condividerli con un gruppo di persone.
- Esclusione (Exclusion): esclusione intenzionale di un soggetto da un gruppo online ("lista di amici"), da una chat, da un game interattivo o da altri ambienti protetti da password.
- Cyber-persecuzione(cyberstalking): molestie e denigrazioni ripetute e minacciose mirate a incutere paura che spesso sfocia in vero e proprio terrore per la propria incolumità fisica.
- Cyberbashing o happy slapping: comportamento criminale che ha inizio nella vita reale (un individuo un gruppo di individui molestano fisicamente un soggetto mentre altri riprendono l'aggressione con il videotelefonino) e che poi continua, con caratteristiche diverse, on line: le immagini, pubblicate su internet e visualizzate da utenti ai quali la rete offre, pur non avendo direttamente partecipato al fatto, occasione di condivisione, possono essere, commentate e votate. Il video 'preferito' o ritenuto il più 'divertente' viene, addirittura, consigliato.