VACCINI, 100 SINDACI SCRIVONO UNA LETTERA A REGIONE E ATS: SERVE UN CAMBIO DI STRATEGIA IN VISTA DELLE VACCINAZIONI MASSIVE
MILANO – Cento sindaci (civici, di centrosinistra e di centrodestra) della Città Metropolitana di Milano, fra cui Beppe Sala, hanno inviato una lettera alla vicepresidente di Regione Lombardia Letizia Moratti, al consulente Guido Bertolaso, al Direttore generale Guido Pavesi e al Direttore di ATS Walter Bergamaschi per evidenziare alcune criticità legate all’organizzazione delle vaccinazioni rivolte alla popolazione più anziana e fragile.
I primi cittadini denunciano come ci siano ancora molti anziani in attesa di essere chiamati e chiedono di ricevere gli elenchi delle persone non ancora vaccinate e che risultano non iscritte nelle piattaforma, al fine di fare da tramite per capire se la non adesione è una scelta ponderata o è una conseguenza delle difficoltà incontrate nella registrazione.
I Sindaci, inoltre, nella lettera, esprimono preoccupazione per la possibile chiusura dei centri vaccinali nei territori e, alla luce della proposta avanzata dal Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci di ATS, ovvero quella di organizzare una campagna vaccinale territoriale da affiancare a quella dei grandi hub, i primi cittadini sollecitano una risposta e ribadiscono nuovamente la loro disponibilità nel mettere a disposizione spazi e volontari per permettere ai medici di medicina generale di vaccinare i cittadini sul territorio di competenza.
Per quanto riguarda, invece, le problematiche legate alle convocazioni di over 80 presso centri o ospedali molto lontani rispetto alla residenza, si rendono disponibili a facilitare il trasporto delle persone non autonome affinché il lavoro di programmazione delle vaccinazioni a domicilio in capo alle ASST sia meno gravoso.
“Regione Lombardia ha dichiarato di aver contattato tutti gli over 80 e che le loro vaccinazioni termineranno entro l’11 aprile, afferma il Sindaco di Cesano Boscone Simone Negri, Responsabile dei sindaci PD per l’area metropolitana di Milano. Noi ce lo auguriamo, ma quanto detto non corrisponde al vero: stando alle nostre verifiche non tutti gli anziani sono già stati avvertiti. In seguito alle segnalazioni che i nostri cittadini ci stanno inviando, relativamente a veri e propri viaggi della speranza per vaccinarsi, rivolgiamo alla vicepresidente Moratti e al direttore Bergamaschi il nostro appello, affinché si rivedano i criteri con i quali vengono stabilite le destinazioni delle persone alle diverse sedi vaccinali e che si individuino – di concerto con i sindaci – precisi criteri perché siano strutturate liste di riservisti al fine di assicurare un pieno e ottimale utilizzo delle dosi”.
“Gli anziani vengono spediti a 40/50 chilometri di distanza, quando va bene – afferma la segretaria metropolitana del PD Milano Silvia Roggiani – e questo è davvero incomprensibile. Nonostante esistano centri vaccinali più vicini gli appuntamenti vengono dati a molti chilometri di distanza, come è accaduto ieri con anziani mandati da Cornaredo a Bergamo o da Varese a Cremona. E poi, perché Regione Lombardia sta concentrando la campagna massiva in pochi maxi hub vaccinali? I sindaci si sono detti disponibili ad organizzare centri di prossimità per gravare meno possibile sulle persone che hanno difficoltà a raggiunge i centri in autonomia. Abbiamo già visto questo film purtroppo con le vaccinazioni antinfluenzali, fa rabbia vedere che Fontana, Moratti e Bertolaso non siano riusciti a fare di meglio, ma anzi di peggio”.