Nell’ambito della rassegna “TeatroeDintorni” realizzata dall’assessorato alla Cultura venerdì 4 aprile alle ore 21 presso il teatro Ariston si svolgerà lo spettacolo teatrale “Femmmes: uno sguardo sul mondo, sulle donne, il loro universo, le loro vite, gli uomini”.
L’ingresso è a offerta libera: il ricavato sarà devoluto alla Consulta delle associazioni culturali.
Libera, figlia del medico scomparso nel febbraio del 2013, ha curato il supporto organizzativo e promozionale della serata, che vedrà impegnata sul palco la compagnia “Atelier Teatro”.
“Abbiamo scelto di dedicare la rassegna ‘Teatro e Dintorni’ ad una persona che alla città di San Giuliano ha dato un grande contributo, come medico e uomo.
Per questo motivo il dottor Giuseppe Pota ha avuto la stima e l’ammirazione di tutti: la gente gli voleva bene proprio per la sua grande umanità.
Invito la cittadinanza ad essere presente venerdì sera: sarebbe un bel gesto essere in tanti per ricordare una persona veramente speciale”, ha evidenziato l’assessore alla Cultura Maria Morena Lucà.
Svolgendo ruoli che spaziano solitamente dall’aiuto regia alla comunicazione, Libera Pota si occupa di teatro. Commenta: “mio padre ogni tanto ripeteva una frase che mi è rimasta particolarmente impressa: il teatro e la medicina
hanno in comune l’amore per l’essere umano. Immagino la serata del 4 aprile come un momento gioioso da condividere con chi lo ha conosciuto ma anche con le persone che non lo hanno mai incontrato.
Papà aveva sempre il sorriso, il suo essere positivo era contagioso: vorrei che tutti insieme lo ricordassimo con questo spirito”.
Atelier Teatro
E’ una associazione culturale di ricerca, formazione e creazione teatrale.
Nasce nel 2008 e si avvale della direzione artistica di Mamadou Dioume, attore e regista franco-senegalese esponente di spicco del teatro internazionale, allievo del regista inglese Peter Brook.
Obiettivi principali di Atelier Teatro sono la creazione di spettacoli e la formazione delle diverse professionalità del teatro. Percorsi pedagogici e seminari specifici costituiscono momenti di lavoro e scambio che portano a uno
sviluppo e a un ampliamento delle capacità creative ed espressive.
La compagnia è impegnata in progetti sociali di promozione della cultura teatrale quali incontri e laboratori nelle scuole, attività sul territorio, spettacoli e conferenze.
Femmmes: uno sguardo sul mondo, sulle donne, il loro universo, le loro vite, gli uomini
Testo: Christian Rullier
Regia: Mamadou Dioume
Interpretato da: Enrica Chiurazzi, Cecilia Montomoli, Valentina Scattolin Musiche originali dal vivo: Ruggero Caverni e Priscilla Panzeri
Supporto organizzativo e promozionale: Libera Pota
Lo spettacolo ha debuttato nel gennaio 2012 al Teatro Oscar di Milano. La sceneggiatura, tradotta dalla compagnia Atelier Teatro, è il proseguimento di un lavoro sulla figura femminile che l’associazione porta avanti sin dai suoi albori.
Non è un processo, né una requisitoria, né un discorso sul femminismo; si tratta semmai di uno sguardo sul mondo, un’occasione per parlare della vita. Un testo scritto da un uomo che si incarica con responsabilità di parlare delle donne, del loro universo, delle loro vite e degli uomini stessi.
Le tre storie raccontano di donne succubi o maltrattate dagli uomini. Non esprimono mai un senso di sottomissione, di inferiorità ma, al contrario, in loro si legge il trionfo della femminilità. Donne avide di conoscenza e acute nel
pensiero che, con le loro riflessioni dolorose ma sempre brillanti e propositive, anche nei momenti in cui sembrano voler cedere all’uomo lo scettro della vittoria, in realtà conducono in prima persona il gioco delle relazioni umane.
FemmMes con tre “m” dunque, perché tre sono le tipologie di donne rappresentate, che si riprendono, ognuna a modo proprio, la rivincita su uomini che pensano di poterle “domare” come fossero bestie in cattività, non
rendendosi conto di quanto siano meschinamente inferiori a loro.
La prima se ne va di casa dopo aver trascurato se stessa, essendosi dedicata per anni ad una famiglia che non la considera. La seconda è abbandonata dal marito: lei che scrive libri per l’infanzia, credendo a quelle storie che si è usi propinare alle bambine, condite di amore perfetto, famiglia perfetta, felicità ovunque e lieto finale scontato.
E infine la terza, la femme fatale che attrae gli uomini con la sua sensualità e che offre il corpo a maschi che non capiscono che avrebbe anche altro da donare loro: ascolto, amore, comprensione, affetto.