Vincenzo Maimone: La distanza più breve
LA DISTANZA PIÙ BREVE di VINCENZO MAIMONE
…ovvero, il ritorno del Demone Socratico
Finalmente è tornato! Proprio così, il Professor Tancredi Serravalle, con il suo Alter Ego, che lui, professore di filosofia, chiama “Demone Socratico” sono tornati in libreria, nel nuovo avvincente romanzo noir “ La Distanza più Breve” di Vincenzo Maimone. E con Tancredi, sono tornati anche il suo amico, il commissario Giacomo Costante e, purtroppo, anche il serial killer che nel romanzo precedente “ Sicilia Terra Bruciata” aveva sconvolto la vita di entrambi e la loro stessa amicizia in maniera devastante.
Fin dai primi momenti, il nuovo romanzo ci riporta prepotentemente nell’atmosfera cupa e agghiacciante del finale del romanzo precedente: il primo a comparire sulla scena è proprio il demone socratico che ha il compito di “risvegliare” Tancredi, non solo in senso reale (è mattina e ci si deve alzare), ma anche e soprattutto da una sorta di torpore “psichico”, una specie di “regressione” ( il Demone Lo apostrofa chiamandolo “ bambino capriccioso”), conseguenti alla tremenda tragedia che ha colpito lui e Chiara, la sua bambina, poco tempo prima.
Come in “Sicilia Terra Bruciata”, anche in questo nuovo romanzo, parallelamente alla vicenda di Tancredi, l’autore fa riferimento al fenomeno mafioso e ai suoi legami con la politica siciliana . Accanto ad un “fatto privato”, Vincenzo Maimone affronta anche gli aspetti più inquietanti e drammatici della realtà economica, sociale e politica della sua “terra bruciata”.
L’impressione di chi scrive, però, è che in questo ultimo romanzo l’analisi ( se cosi la vogliamo chiamare) del fenomeno mafioso resta un po’ in secondo piano, rispetto alla vicenda “umana” rappresentata dalla vicenda di Tancredi.
Questo romanzo appare maggiormente concentrato sull’analisi delle emozioni, delle paure, delle angosce, che un essere umano, minacciato personalmente e negli affetti, si trova ad affrontare e sulla capacità di reagire e combattere. Da questo punto di vista, Vincenzo Maimone, grazie anche al suo linguaggio estremamente preciso, attento e ricco di sfumature, riesce perfettamente, secondo la migliore tradizione noir, a coinvolgere emotivamente il lettore, che, preso dal ritmo incalzante della trama, si sente braccato ed angosciato, quasi quanto il protagonista, per il quale prova empatia e umana solidarietà.
Il linguaggio, la abbiamo detto, è preciso e attento, come anche lo stile narrativo e le scelte lessicali, sempre molto puntuali.
Insomma, trama avvincente, stile impeccabile e coinvolgimento emotivo……what else?
Vincenzo Maimone (Messina, 1970) si è laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Messina. È Ricercatore in Filosofia politica presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania. È autore di vari saggi e articoli su riviste scientifiche e della monografia La società incerta. Liberalismo, individui, istituzioni nell’era del pluralismo (Rubbettino, Soveria Mannelli 2002). Ha pubblicato cinque romanzi, Un nuovo Inizio (Sampognaro e Pupi, 2009) selezionato come semifinalista al Premio Scerbanenco; L’ombra di Jago (Sampognaro e Pupi, 2011); La variabile Costante (2014), romanzo finalista al “Tolfa Gialli & Noir 2015” e vincitore del “Premio Romiti 2015 – Sezione Scrittori Emergenti”, Sicilia Terra Bruciata (2018) e La distanza più Breve (2020) – Fratelli Frilli Editori
Piera Scudeletti
Circolo 6×4
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