Un ponte pedonale avrebbe permesso di attraversare la via Emilia per raggiungere i centri commerciali, dicevano. Per Expo 2015 avrebbe dovuto essere operativa la stazione di Zivido, dicevano. Dicevano pure che con l’aggiunta di una nuova linea suburbana sarebbe passato un treno ogni quarto d’ora verso Milano. Di cose se ne sono dette, ma a conti fatti la Regione non ha stanziato i fondi per la nuova linea suburbana, le persone continuano ad attraversare la via Emilia in una situazione di totale insicurezza e, a ridosso di Expo, al posto della stazione di Zivido ci sono solo accordi presi e non mantenuti. E proprio della stazione che non c’è che vorremmo parlare.
LA CONVENZIONE: COSA DOVEVA COSTRUIRE SINERGY ONE?
Nel lontano 2009 il Comune e Sinergy One (in gergo “il privato” o “operatore”) hanno stipulato una convenzione grazie alla quale al privato si permetteva di costruire un albergo, un centro commerciale e una palazzina uffici sull’area dove un tempo sorgeva il Blue Residence, l’eco mostro-albergo fantasma buttato giù nel 2008.
Cosa chiedeva in cambio il Comune? Oltre agli oneri di urbanizzazione (somme di denaro) il privato avrebbe dovuto costruire la stazione di Zivido, una farmacia comunale, un ponte di attraversamento della via Emilia e avrebbe dovuto interrare i tralicci dell’energia elettrica.
LE OPERE COSTRUITE E LA SCADENZA DELLA CONVENZIONE
Due sono le cose che attualmente sono state fatte: l’interramento di parte dei tralicci e la costruzione del Centro commerciale San Giuliano. Mancano quindi all’appello opere importanti sia per l’operatore (albergo e palazzina uffici) che per il Comune (stazione, farmacia e sovrappasso), e come se non bastasse la Convenzione, ora scaduta, è in attesa di proroga: di fronte all’inerzia del Comune Sinergy One ha fatto appello al Tar (Tribunale amministrativo regionale) affinché potesse essere rinnovata la Convenzione, e il Tar aveva posto come termine per la proroga il 15 gennaio 2015. L’operatore quindi sta ancora aspettando.
LA STAZIONE MANCA: LA COLPA DOV’E’?
Dopo gli annunci in pompa magna la stazione rimane dunque un miraggio, e se da una parte l’Amministrazione accusa del ritardo l’operatore dall’altra l’operatore punta il dito contro l’Amministrazione colpevole non solo di non aver prorogato la Convenzione ma anche e soprattutto di non aver richiesto le autorizzazioni ad Anas e Aipo per il Redefossi e al Parco Agricolo Sud Milano, di non aver sottoscritto la Convenzione con RFI (Rete ferroviaria italiana) per la stazione e di non aver nemmeno iniziato ad espropriare i terreni su cui dovrebbe sorgere la stazione.
Il danno per la mancanza della stazione, oltre che per la cittadinanza, riguarda anche l’operatore: la stazione infatti costituisce un collegamento per il centro commerciale, e lo stesso si poteva dire per l’albergo che poteva essere dunque comodamente collegato ai padiglioni di Expo. Si usa il passato per l’albergo perché l’operatore non ha più intenzione di costruirlo venendo meno la possibilità di utilizzarlo per Expo.
QUALE FUTURO PER LA CONVENZIONE?
La Convenzione deve essere quindi prorogata, ma l’Amministrazione propone anche di aumentare le fideiussioni per la costruzione della farmacia e RFI ha aumentato di un milione di euro il costo della stazione prevedendo quindi una spesa di 4,5 milioni di euro. Su questo secondo aspetto il problema risiede nel fatto che l’accordo tra Comune e operatore prevedeva un costo per la stazione di 3,6 milioni di euro e l’operatore quindi vorrebbe far ricadere questo milione di euro di differenza sul Comune: soldi che probabilmente il Comune non ha.
Leggendo tra le righe delle parole del Sindaco in Commissione, probabilmente l’Amministrazione vorrà tenere conto del fatto che l’operatore non ha più intenzione di costruire l’albergo, proponendo modifiche anche su questo.
A proposito di questo aspetto è stato convocato un Consiglio comunale per il 24 Febbraio, nel quale si deciderà, sulla base anche della volontà dell’operatore, se modificare la convenzione o prorogarla e basta. Su questo pare che l’operatore voglia prima la proroga, e successivamente discutere di eventuali modifiche.